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L’ascolto del corpo

Capita, soprattutto nei messaggi pubblicitari, di sentire frasi del tipo: “supera i limiti del tuo corpo, non c’è niente che non puoi fare, la potenza è niente senza il controllo etc.” e così, presi da un delirio di onnipotenza o ci ritroviamo a fare delle cose che non avremmo mai pensato di fare tipo camminate veloci in mascherina sotto il sole cocente e in mezzo al traffico o all’opposto ci rintaniamo weekend interi sopra il divano a guardare la nostra serie preferita. In ogni caso il corpo si adatterà facilmente, almeno in apparenza, alle nuove abitudini. Poi ad un certo punto iniziano strani dolori, fastidi inspiegabili, affaticamento generale, ansia ed altri sintomi che possono far arrivare ad odiare la vita. Allora viene il momento di rivolgersi ai cosiddetti esperti per cercare una soluzione. google, orthopedici, fisiatri, psicologi, radiologi etc etc, diventano le nostre ancore di salvezza per eliminare quei fastidiosi sintomi e riprendere a fare quello che il corpo ci impediva. Lo stesso atteggiamento, a volte, coinvolge anche coloro che si rivolgono ad operatori olistici o alle cosiddette medicine alternative. Lo scopo rimane sempre lo stesso, eliminare i sintomi e non le cause del problema.

Nell’ottica della corretta applicazione delle leggi della natura (Ortho-Bionomy), le cause di un disagio vanno ricercate e possono essere gestite grazie all’ascolto e all’accoglienza dei sintomi. Il corpo infatti comunica sempre e costantemente con noi inviandoci dei segnali sensoriali, ma siamo così presi dai pensieri della mente (cosa è giusto, come dovrei essere, cosa non dovrei fare etc.)che vengono ignorati deliberatamente.

Per chiarire meglio il concetto di leggi della natura, si potrebbe immaginare il corpo come un Re despota ma molto paziente e la mente come il suo servitore grazie al quale può continuare la sua esistenza al meglio. Questo almeno è vero in una situazione naturale, come nei bambini fino a due anni, ma crescendo in una società dove l’individuo viene educato a conformarsi ai modelli di competitività, produttività, ed esaltazione della personalità, si ribaltano le posizioni. La mente con i suoi modelli preconfezionati assurge al ruolo di comando ed il corpo diventa il mero esecutore di modelli preconfezionati e omologanti. Purtroppo non possiamo cambiare la natura delle cose e prima o poi saremo costretti a riconsiderare i rapporti di forza.

Ma come si fa ad essere in armonia con questo “despota” che è il corpo? Bisogna ascoltarlo sempre. L’attenzione alle posture che abitualmente assumiamo per esempio, possono dirci tanto sia delle tensioni fisiche che di quelle emotive oppure quando proviamo un emozione forte come la rabbia o la paura, difficilmente entriamo in contatto con il corpo e le sensazioni del momento. Più facile invece è lasciarsi prendere dal turbinio di pensieri amplificando così l’intensità dell’emozioni e di conseguenza delle sensazioni fisiche provate. Al contrario se in quei momenti riusciamo a ritornare alle sensazioni fisiche potremmo notare che l’intensità delle emozioni diminuisce e permettiamo alle tensioni prodotte nel corpo di fluire lasciandoci liberi. Questo è il primo passo verso l’auto-guarigione.

La buona notizia è che a tutte le età si può ristabilire una connessione con il corpo e, quando questo accade, la mente ritorna al suo ruolo di umile servitore, tanto utile quanto più riesce ad armonizzarsi con il suo superiore, il corpo.

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